Dopo anni di trasmissioni televisive, clip video che girano sul web e discussioni su quanto siano belli e affascinanti i mestieri della ristorazione, come un fulmine a ciel sereno nei giorni scorsi è stata pubblicata su repubblica.it la lettera del restaurant manager del Ristorante Al Cambio di Bologna.
In questo testo troviamo una serie di riflessioni che si pongono in totale controtendenza rispetto a quanto i media finora ci hanno fatto vedere e credere. Riflessioni che mostrano gli aspetti più reali e faticosi del magico mondo della ristorazione.
Gli elementi che la lettera evidenzia, sulla reale vita che si fa all’interno della cucina di un ristorante, sono:
- Prima di tutto, scordati di lavorare poco, il lavoro occuperà completamente la tua giornata;
- Dimentica i giorni di malattia, il 90% dei ristoranti hanno un personale ridotto all’osso e non possono permettersi assenze;
- Non puoi andare in ferie quando ti pare, ci vai in bassa stagione;
- E’ un lavoro che comporta stress, dimentica le facce sorridenti degli chef che vedi in tv;
- Dimentica guadagni da paperone, chi riesce a portare a casa uno stipendio di €2000 può considerarsi fortunato.
Nell’articolo inoltre troviamo una domanda abbastanza ovvia a cui però nessuno sembra dare una risposta: come mai nessuno racconta a tutti quelli che vogliono lavorare nel mondo dei fornelli quali sono le reali condizioni?