Un piatto di pasta per nutrire il pianeta. È la sfida della 19ma edizione della Giornata mondiale della pasta (World pasta day), che ha fissato la data del 25 ottobre per celebrare l’alimento simbolo della dieta mediterranea. Una scommessa a buon punto, secondo i dati elaborati da Aidepi (Associazione delle industrie del dolce e della pasta italiane) e Ipo (International Pasta Organisation), che promuovono l’iniziativa.
Dal 1997 al 2016, infatti, la produzione è aumentata di quasi il 57%, passando da 9,1 a 14,3 milioni di tonnellate. Sono 48 (+77%) i paesi a produrne in quantità accettabili (oltre 1.000 tonnellate) e ben 52 (erano 30 allora) quelli che ne consumano almeno 1 kg pro capite all’anno. Allora come oggi, l’Italia guida questo mercato: 1 piatto di pasta su 4 consumati nel mondo è fatto in un pastificio italiano.
Quest’anno il ruolo di ‘capitale’ della pasta spetta a San Paolo del Brasile, che ospiterà i festeggiamenti del World Pasta Day 2017 con un evento a cui parteciperanno 250 delegati tra pastai, istituzioni, rappresentanti della comunità scientifica, giornalisti e opinion leader del food. Il Brasile è infatti primo produttore di questo alimento in tutto il Sudamerica, con 1,2 milioni di tonnellate prodotte nel 2016 e un consumo pro capite di 6,1 chili. Inoltre, in questo paese la pasta, da prodotto di largo consumo, viene fortificata con ferro e acido folico, in osservanza delle raccomandazioni dell’Oms e di una campagna di prevenzione e educazione alimentare contro l’anemia ferropriva, attualmente tra i principali ‘nodi’ nutrizionali della nazione sudamericana.
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